Ansia e microbiota - FitIQ.it

Ansia e microbiota

L’ansia viene definita come una risposta adattativa (e fisiologica) che aumenta in risposta ad un pericolo grave e imminente e recede quando la situazione riesce ad essere sotto controllo. L’ansia è difficile in realtà da definire perché dipende molto dal contesto e dall’intensità. Più in generale va definita valutato il comportamento normale e successivamente eventualmente il contesto patologico.

 

SOMMARIO:
1. Sintomi e disturbi d’ansia
2. Trattamento
3. Ruolo del microbiota
4. Conclusioni

 

 

1. Sintomi e disturbi d’ansia

A livello sintomatologico l’ansia si manifesta con due reazioni caratteristiche che dipendo dall’individuo e possono essere di impronta depressiva oppure ansiosa vera e propria. È comune avere un legame tra queste due manifestazione in cui ad un disturbo d’ansia iniziale si associa un successivo comportamento depressivo ma non è da escludere l’opposto, ovvero manifestazioni di depressione iniziale sfociano in un perenne stato ansioso apparentemente ingiustificato.


Lo stress costante presente nel nostro attuale contesto sociale ha fatto sì che i nuovi casi di depressione e ansia siano statisticamente in aumento. Questo status provoca un peggioramento della qualità della vita e anche in alcuni casi disabilità vera e propria. L’ansia è il caposaldo della sofferenza psicologica nella popolazione mondiale, con prevalenza nel genere femminile.


I sintomi predominanti che caratterizzano questa condizione sono: irritabilità, difficoltà a concentrarsi, nervosismo, paura di perdere il controllo o di morire per la sfera psicologica e gastrite, problemi intestinali e nervosi per quanto riguarda i sintomi fisici. Ovviamente questi sintomi sono accompagnati da condizioni relative molte varie che rendono l’ansia non semplicissima da diagnosticare nell’immediato.


Un sintomo molto caratteristico invece è il così detto “attacco di panico”, una sensazione improvvisa, apparentemente ingiustificata, di terrore estremo accompagnata da sintomi veri come brividi, dolore al petto, tachicardia, vampate di calore, sudorazione, torpore, nausea e senso generale di “morte”.

 

 

2. Trattamento

Il trattamento dei disturbi d’ansia si basa essenzialmente sull’uso di farmaci efficaci sia nel controllare i disturbi. Il problema principale è che generalmente la loro efficacia non si evidenzia prima delle 2-4 settimane. Fanno eccezione le benzodiazepine che tuttavia non sembrano avere un ruolo incisivo nel trattamento a lungo termine.

 

 

3. Ruolo del microbiota

Fin dalla nascita l’intestino umano (e non solo) è colonizzato da una vasta tipologia di organismi, definiti microbiota. Il microbiota svolge un ruolo importante per il metabolismo delle fibre, per la produzione di alcune sostante (vitamina K, acidi grassi a catena corta, ecc), contribuisce alla protezione immunitaria e sembra essere coinvolto in malattie come obesità, diabete, morbo di Crohn e asma. Alcuni studi hanno considerato il ruolo del microbiota nella comunicazione cerebrale, avendo dimostrato la sua capacità di inviare segnali dall’intestino direttamente al cervello. 

 

I meccanismi sembrerebbero essere diversi:
– Innervazione intestinale – i microrganismi sembrerebbero influenzare l’attività nervosa utile a determinare l’attivazione del sistema immunitario
– Produzione metaboliti – tramite questi ultimi, il microbiota sembrerebbe in grado di influenzare lo stato infiammatorio, i livelli di triptofano e acido kinurenico (neuroprotettivi). Inoltre, produce direttamente neurotrasmettitori come GABA (inibitore dell’”attività” del sistema nervoso centrale) e BDNF.

 

Tramite questi meccanismi il microbiota potrebbe svolgere un ruolo attivo sia nel meccanismo con il quale si instaurano i disturbi psichiatrici, sia nel trattamento vero e proprio di tali disturbi.


Gli studi condotti (su animali per il momento) hanno permesso di ipotizzare che la modifica del microbioma, tramite l’uso di antibiotici (in grado di eliminare alcune specie) o probiotici (in grado di promuovere il benessere di alcune specie) potesse influenzare il comportamento dei soggetti studiati. Ad esempio, trattamenti con il Lactobacillus rhamnosus (che è anche studiato e utilizzato in ambito umano) sembrerebbero ridurre le manifestazioni di comportamento correlati ad ansia e depressione. Oppure, anche l’uso di alcuni frutto galatto-oligosaccaridi hanno evidenziato alcuni miglioramenti nel comportamento.


Attualmente non esistono ancora studi clinici che abbiamo valutato il possibile impatto dell’uso terapeutico dei probiotici sui disturbi d’ansia e depressione. Quindi è ancora precoce stabilire una terapia, anche se è possibile che esista una correlazione tra salute del microbiota e disturbi psichici.

 

 

4. Conclusioni

È ormai provato che esiste una vera e propria comunicazione tra microbiota intestinale e cervello, con effettiva influenza dello stato dell’uno sull’altro.
E’ quindi importante innanzitutto preservare la salute del microbiota intestinale (a prescindere dalla messa a punto di una terapia probiotica adeguata al problema) con una dieta corretta, che ne preservi l’integrità e la funzione.

 

Valeria Cangiano

 

 

Bibliografia
Faster JA et All – Gut-brain axis: how the microbiome influences anxiety and depression. Trends Neurosci 2013;36:305-12.
Cryan JF, Dinan TG. – Mind-altering micro-organisms: the impact of the gut microbiota on brain and behaviour. Nat Rev Neurosci 2012;13:701-12.
Rao AV, et All. – A randomized, double-blind, placebo-controlled pilot study of a probiotic in emotional symptoms of chronic fatigue syndrome. Gut Pathog 2009;1:16.
Desbonnet L et All – Effects of the probioti Bifidobacterium infantis in the maternal separation model of depression. Neuroscience 2010;170:1179-88.
Ti-Fei Yuan, Nuno Barbosa Ferreira Rocha, Flávia Paes, Oscar Arias-Carrión, Sergio Machado and Alberto Souza de Sá Filho, Neural Mechanisms of Exercise: Effects on Gut Microbiota and Depression, CNS & Neurological Disorders – Drug Targets, 2015, 14, 1312-1314.
Matthews DM, Jenks SM: Ingestion of Mycobacterium vaccae decreases anxiety-related behavior and improves learning in mice. Behav Processes 2013, 96:27–35.
Neufeld KM, Kang N, Bienenstock J, Foster JA: Reduced anxiety-like behavior and central neurochemical change in germ-free mice. Neurogastroenterol Motil 2011, 23.
Messaoudi M, Violle N, Bisson JF, Desor D, Javelot H, Rougeot C: Beneficial psychological effects of a probiotic formulation (Lactobacillus helveticus R0052 and Bifidobacterium longum R0175) in healthy human volunteers. Gut Microbes 2011, 2:256–261.
Eva M Selhub, Alan C Logan and Alison C Bested, Fermented foods, microbiota, and mental health: ancient practice meets nutritional psychiatry, Journal of Physiological Anthropology 2014, 33:2 –    Laura Steenbergen, Roberta Sellaro, Saskia van Hemert, Jos A. Bosch, Lorenza Colzato A randomized controlled trial to test the effect of multispecies probiotics on cognitive reactivity to sad mood Brain, Behavior, and Immunity  48 (2015) 258–264.
Diaz Heijtz R, Wang S, Anuar F, Qian Y, Björkholm B, Samuelsson A, Hibberd ML, Forssberg H, Pettersson S: Normal gut microbiota modulates brain      development and behavior. Proc Natl Acad Sci U S A 2011, 108:3047.

Ricordati sempre: una dieta corretta è il 70% del tuo successo

Vuoi cambiare la tua silhouette?
Puoi iniziare ora!
Completa il questionario online comodamente da casa, e il nostro team di esperti preparerà una dieta bilanciata su misura delle tue necessità. Includeremo i prodotti che ti piacciono in modo che i pasti siano saporiti, sani e pienamente bilanciati.

  • -5 kg
  • -23 kg
  • -12 kg
  • -7 kg
  • -10 kg
  • -7 kg
  • -23 kg
  • -10 kg
  • -8 kg
  • -11 kg
Vedi anche
Calcolatore di calorie Calcola il tuo fabbisogno calorico
Peso:
kg
Età:
Altezza:
cm
Attività fisica:
Voglio: