Colesterolo e Uova - FitIQ.it

Colesterolo e Uova

Spesso si sente dire che mangiare più di due uova a settimana sia scorretto perché essendo ricche di colesterolo potrebbero alzarne i livelli ematici. Ma è davvero così?

 

SOMMARIO:
1. Introduzione
2. Cibi che influenzano il colesterolo
3. Valori nutrizionali delle uova
4. Quante uova mangiare a settimana?
5. Conclusioni

 


1. Introduzione
Il colesterolo è una molecola molto importante per l’organismo umano. E’ il precursore degli ormoni steroidei (derivati dal colesterolo), vitamina D, acidi biliari e costituente delle membrane delle cellule. Normalmente viene prodotto per la maggior parte a livello endogeno (cioè all’interno del nostro organismo) nel fegato, anche se tutte le cellule possono potenzialmente produrlo, e solo una piccola parte viene assorbita dall’alimentazione. Poiché la colesterolemia, in assenza di patologie, è molto importante, viene finemente regolata in modo tale che la produzione endogena è in relazione all’introduzione esogena. Più semplicemente, in condizioni di salute, se introduciamo molto colesterolo con gli alimenti, il nostro fegato ne produrrà meno rispetto al solito. In questa regolazione è coinvolto anche l’intestino, nel quale viene modulato l’assorbimento del colesterolo in base alla necessità e la quantità introdotta.

 

 

2. Cibi che influenzano il colesterolo
Viene a questo punto da chiedersi se esistano cibi che realmente siano in grado di modificare il colesterolo, visto che abbiamo appena detto che esistono dei meccanismi per regolarlo. In realtà, la risposta è si, esistono. E paradossalmente non è il colesterolo stesso a provocare questo problema.

 

Sono due i nutrienti coinvolti nell’aumento del colesterolo plasmatico:
– i grassi saturi – presenti in grassi animali e alcuni oli vegetali, sono coinvolti nella stimolazione della produzione del colesterolo endogeno
– Zuccheri – tramite modulazione dell’insulina stimolano anch’essi la produzione di colesterolo

 

Se ad un abuso di questi due nutrienti, ci aggiungiamo anche una dieta ricca di colesterolo, è chiaro che in persone predisposte potrebbero facilmente peggiorare i valori di colesterolo ematico.

 

Tenere sotto controllo i valori di colesterolo è importante perché è uno dei fattori che concorrono ad aumentare il rischio di patologie cardiovascolari.

 

 

3. Valori nutrizionali delle uova

 

 

Le immagini provengono dalla Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia (BDA).

 

Come è facilmente intuibile, sebbene 100g di uova (circa due uova intere) contengano 371g di colesterolo, è anche vero che non contengono molti grassi saturi (circa il 3%) e chiaramente posseggono appena qualche traccia di zuccheri. Quindi non sembrerebbero contribuire realmente nelle problematiche del colesterolo.

 

Inoltre, il tuorlo dell’uovo è ricco di lecitina, una sostanza termosensibile in grado di legare in parte il colesterolo riducendone l’assorbimento intestinale.

 

 

4. Quante uova mangiare a settimana?
In condizioni di salute ed assenza di ipercolesterolemia, non è importante il numero di uova a settimana.

 

Bisogna però tenere conto di un aspetto. Variare l’alimentazione il più possibile è sempre alla base di un percorso dietetico salutare. Quindi non bisogna affatto evitare le uova ma nemmeno mangiare prevalentemente quelle. Semplicemente non ha senso preoccuparsene e piuttosto cercare di moderare i grassi saturi e i troppi zuccheri.

 

Inoltre sarebbe opportuno cuocere bene l’albume (che contiene una sostanza di inattivare la vitamina H presente nell’uovo) e magari lasciare appena cotto il tuorlo (per beneficiare degli effetti della lecitina).

 

Discorso diverso riguarda le persone che soffrono di ipercolesterolemia. Esistono varie cause ma generalmente alla base c’è un deficit nella regolazione del colesterolo esogeno (da parte del nostro organismo) rispetto a quello alimentare. In questo caso limitare il colesterolo della dieta è fondamentale per cercare di tenere sotto controllo i valori ematici (e da solo non sempre è la strategia efficace).

 

 

5. Conclusioni
Per concludere la cosa importante è chiarire quale sia il proprio stato di partenza e le proprie esigenze personali. Da non dimenticare che tra i migliori farmaci per combattere l’ipercolesterolemia rimane l’attività fisica.

 

Valeria Cangiano

 

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