La rapidità-la velocità parte 2 - FitIQ.it

La rapidità-la velocità parte 2

Il concetto di rapidità di un atto motorio semplice è completamente differente dal concetto di velocità. La Velocità o rapidità di azione dei movimenti è la capacità di eseguire un gesto massimale con resistenze esterne modeste e di ripeterlo in brevissimo tempo senza che si produca affaticamento. Secondo Grosser Zimmermann si può distinguere la Velocità nei movimenti ciclici (corsa ciclismo)", capacità di eseguire, nel più breve tempo possibile,una successione di movimenti nella medesima forma "nei movimenti aciclici, "capacità di eseguire azioni motorie nel più breve tempo possibile). La velocità di movimento nella locomozione ad esempio prevedono la mobilizzazione di un complesso di sistemi fisiologici per la sua realizzazione: alla base di una corsa di velocità ci sono i meccanismi di neurofisiologici di attivazione, regolazione e i processi metabolici che provvedono alla sua realizzazione, quali ad esempio la forza esplosiva, la capacità di accelerazione, e la relativa resistenza sul finale della prestazione che permetta di mantenere un elevato livello di velocità.

 

SOMMARIO:

1. Velocità – fasi

2. Fattori fisiologici

3. Conclusioni

 

 

1. Velocità – fasi

La Velocità di esecuzione di un gesto motorio e legato a fasi di realizzazione:
– Fase di reazione allo stimolo,
– Fase di accelerazione,
– Fase di rapidità massima,
– Fase di calo della rapidità e conseguente Resistenza alla rapidità.

 

 

2. Fattori fisiologici

La Velocità dipende dal sistema nervoso e dalla composizione muscolare e come la Rapidità è poco allenabile, se non negli aspetti legati all'aspetto biochimico, coordinativo e della forza.


Si possono individuare tre fattori fondamentali per lo sviluppo della velocità:
– il tempo di latenza della reazione motoria,
– la rapidità del singolo movimento,
– la frequenza dei movimenti.


Questi tre fattori sono indipendenti ( Si può essere molto reattivi ma non avere una buona rapidità di esecuzione, o non essere in grado di mantenere un ritmo elevato.


Nella fase di reazione allo stimolo il TEMPO DI LATENZA gioca un ruolo importante. Esso è il periodo di tempo che passa tra lo stimolo e l'azione; avviene in questa successione: gli organi di senso vengono stimolati ( gli stimoli possono avere natura diversa secondo la situazione in cui ci troviamo); poi lo stimolo viene trasmesso al sistema nervoso centrale, che lo trasmette alla rete nervosa per elaborare la risposta ; il trasporto della risposta e l'attivazione del muscolo per la produzione del movimento conclude le fasi del tempo di latenza. Il momento più lungo in questo processo è dato da periodo in cui lo stimolo viene analizzato dal sistema nervoso, che deve in primo luogo riconoscere il segnale che arriva dagli organi di senso, (questa è la parte migliorabile col fattore esperienza): Successivamente una volta elaborato e trovato la soluzione ottimale tra le tante, invia lo stimolo.

 

FASE DI ACCELERAZIONE: è la capacità di incrementare progressivamente il gesto tecnico nel tempo e nello spazio. Questo fattore dipende dalla forza muscolare, dalla resistenza all'affaticamento, e dall'apprendimento tecnico ; risulta quindi evidente come sia una fase sicuramente migliorabile con l'allenamento.

 

FASE DI MASSIMA RAPIDITÀ o Rapidità di Frequenza : capacità di ripetere lo stesso gesto con la stessa frequenza. Dipende dalla frequenza degli stimoli, dall'apprendimento tecnico, dall'elasticità muscolare e dalla resistenza all'affaticamento.
In breve in una corsa veloce dovremo reagire prontamente ad uno stimolo, contrarre repentinamente i muscoli, accelerare il gesto fino alla massima escursione e mantenere il gesto massimo per il tempo necessario. Negli sport di combattimento di confronto e nei giochi sportivi la rapidità di reazione riveste un ruolo importante.

 

VELOCITÀ DI CONTRAZIONE DEL SISTEMA MUSCOLARE
Abbiamo visto anche in articoli precedenti che il muscolo è formato da tre tipi di fibre, bianche, rosse e intermedie ; i tipi di fibre maggiormente implicate nell'espressione di massima velocità sono le fibre bianche, che posseggono la struttura biochimica più adatta: Le fibre a contrazione rapida (bianche di tipo II o FT) intervengono nelle azioni muscolari veloci e intense ; al loro interno troviamo un'elevata concentrazione degli enzimi predisposti al metabolismo anaerobico alattacido ; inoltre hanno la caratteristica di essere innervati da motoneuroni molto grandi specializzati nella trasmissione veloce degli impulsi. Di contro posseggono una concentrazione bassa del letto capillare e quindi una ridotta capacità di contenuto di emoglobina ed enzimi ossidativi, ma la velocità di contrazione e la forza sviluppata sono da due a tre volte superiori alle altre. Sappiamo anche che il muscolo è dotato di fibre intermedie, una sorta di passaggio tra le fibre veloci e le fibre rosse. Queste sono stimolabili, attraverso allenamenti specifici a transitare in un verso o nell'altro.


METABOLISMO ENERGETICO: Il meccanismo energetico che influenza maggiormente la velocità è quello anaerobico alattacido ( che sfrutta l'ATP -adenosintrifosfato e il CP – creatin- fosfato meccanismi molto potenti ma di breve durata, che diventano quindi fattori limitanti della prestazione e che devono quindi essere allenati.


COME MIGLIORARE LA VELOCITÀ
La velocità inizia a svilupparsi in tenera età, tra 1 e 6 anni a livello di frequenza, mentre tra i 9 e gli 11 comincia ad essere condizionata dai parametri di forza veloce. Il periodo che precede la pubertà è il periodo in cui è possibile accrescere a livello muscolare le riserve energetiche (fosfati). Abbiamo visto che la Velocità è una qualità complessa che dipende anche da altri fattori quali la mobilità, la forza, la resistenza : allenando questi aspetti si migliora dunque indirettamente anche la velocità. Inoltre la ripetizione del gesto tecnico abituano a sviluppare la concentrazione e a migliorare la coordinazione rendendo meno dispendiosi i movimenti.


L'allenamento specifico deve comprendere esecuzione di esercizi brevi (8/10 secondi), alla massima velocità e con recuperi lunghi, cercando di riproporre nello specifico gesti che si verificano nella gara. Per il miglioramento della velocità è importante che ci siano condizioni di freschezza sia per l'ottimale reclutamento neuromuscolare, che per l'esecuzione corretta del gesto. Inoltre è molto importante variare i mezzi, in quanto facilmente la standardizzazione delle esercitazioni e delle intensità portano un adattamento che si rivela fattore limitante per la prestazione in gara. Anche per i giochi sportivi o gli sport di combattimento valgono gli stessi principi della variabilità delle situazioni, soprattutto in considerazione delle situazioni gioco che possono presentare molte variabili. Alla comune attività relativa all'aspetto fisiologico è importante prevedere esercitazioni di situazione

 

 

3. Conclusioni

La Velocità è la capacità meno migliorabile (solo fino al 20%) Fattori migliorabili nell'allenamento della velocità sono le capacità neuromuscolari di contrazione rapida, le capacità tecniche specifiche, le espressioni di forza veloce ( intesi come capacità di reclutamento, delle fibre e dei processi biochimici), Chi nasce asino non diventerà mai un cavallo... al massimo un asino veloce.

 

Stefano Della Valle 

 

 

Bibliografia
JurgenWeinech: l'allenamento ottimale.
Manfred Grosser -Hans Ehlenz, Elke Zimmermann, M.T.Cerri :il culturismo per tutti.
mypersonaltrainer.it.
Più che sportivo Le basi della scienza motoria – G. D'Anna.

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