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Intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari sono reazioni, indesiderate, del nostro organismo a seguiti dell’ingestione di uno o alcuni alimenti oppure causata da deficit/disfunzioni enzimatiche a carico dell’apparato digerente. Le intolleranze colpiscono circa il 15-20% della popolazione mondiale. I sintomi, causati per lo più da deficit enzimatici che metabolizzano le sostanze oppure da problematiche relativi ai trasportatori di tali sostanze, sono dovuti ai carboidrati che restano troppo a lungo nell’intestino e per loro natura richiamano acqua, scatenando frequentemente diarrea. Inoltre possono anche essere fermentati dalla flora batterica intestinale a produzione di gas e conseguente meteorismo.

 

SOMMARIO:
1. Intolleranza al lattosio
2. Intolleranza al fruttosio
3. Conclusioni

 

 

1. Intolleranza al lattosio

Si definisce “intolleranza al lattosio” tutto l’insieme di sintomi che si presentano per incapacità di digerire il lattosio, o più semplicemente lo zucchero del latte. Il lattosio è un disaccaride, ovvero uno zucchero costituito a sua volta da due zuccheri semplici, in questo caso galattosio e glucosio. Una volta giunto all’intestino, viene “digerito” da uno specifico enzima, la lattasi, che lo scompone nei suoi componenti e permette in questo modo che vengano assorbiti e trasportati in circolo lasciando l’intestino. In caso di intolleranza, dovuta per l’appunto a deficit enzimatico, la lattasi non svolge il suo ruolo (perché assente del tutto oppure in quantità non sufficiente al lattosio ingerito) e scatena i sintomi tipici delle intolleranze ai carboidrati.


Generalmente la lattasi è molto attiva alla nascita e dal sesto mese di vita va progressivamente a ridursi fino a raggiungere in età adulta circa un decimo del suo valore alla nascita. Questa riduzione è fisiologica, tuttavia esiste una fetta di popolazione “adattata” (si tratta di una mutazione del gene che regola l’enzima) che riesce a produrre tranquillamente l’enzima anche in età adulta e quindi non ha alcun problema nella digestione del lattosio.

 

La carenza di lattasi viene classificata in tre forme:
1) Deficit congenito – rarissimo. Si manifesta dalla nascita e comporta l’allattamento artificiale tramite formule prive di lattosio. Infatti nemmeno il latte materno è tollerato.
2) Deficit primario – comune nella popolazione. E’ il calo fisiologico già citato dai sei mesi di vita. Solitamente i sintomi diventano clinici verso i 6 anni di età e possono restare tali fino all’età adulta. Esiste comunque una tolleranza individuale per la quale ognuno ha una tolleranza individuale ad una quantità variabile di lattosio.
3) Deficit secondario – transitorio, può presentarsi a tutti. Dato che l’enzima si trova a livello intestinale, è “esposto” a tutte le condizioni che ne alterino le funzioni. Quindi l’enzima può essere distrutto a seguito di malattie che danneggiano temporaneamente o meno l’intestino quali malattia celiaca, morbo di Crohn, gastroenteriti, alcuni farmaci ecc. Come tutte le condizioni secondarie se si risolve il problema “a monte” generalmente la situazione si regolarizza e torna a funzionare normalmente.


La terapia dell’intolleranza al lattosio è una dieta ad esclusione di alimenti che ne contengono una certa quantità. Chiaramente, essendo spesso variabile la tolleranza, è variabile anche l’esclusione. In genere fino a 10g di lattosio non provocano problemi, quindi si tende ad escludere solo alimenti contenenti una grossa quantità di lattosio (latte, yogurt, formaggi freschi) lasciandone altri che ne contengono quantità limitate (formaggi stagionati). In alcuni casi però vanno eliminati anche loro, per evitare lo scatenarsi dei sintomi.


Inoltre è molto importante anche la composizione dell’intero pasto, in quanto la velocità di svuotamento gastrico incide sulla sintomatologia. In genere, consumare alimenti contenenti lattosio insieme a cibi grassi e di lenta digestione, aiuta a rallentare l’afflusso dello zucchero all’intestino “diluendolo” nel tempo e quindi permettendone una migliore digestione.

Ovviamente resta un discorso soggettivo da studiare caso per caso.

 

 

2. Intolleranza al fruttosio

Da non confondere con l’intolleranza ereditaria al fruttosio (che è un difetto su base genetica del metabolismo del fruttosio), riguarda alterazioni nel trasporto di questa molecola al livello intestinale. Il fruttosio, oltre ad essere presente in frutta, verdure e miele, è anche un componente del saccarosio (zucchero bianco). Il suo trattamento prevede la riduzione del fruttosio introdotto ad un massimo di 10g/die per evitare lo scatenarsi della sintomatologia.
Quindi oltre a ridurre/eliminare tutti i prodotti confezionati che potrebbero contenerlo si limita anche l’uso del saccarosio.

 

 

3. Conclusioni

Esistono in commercio numerosi test per le intolleranze alimentari ma, ad oggi, nessun test risulta validato o supportato dalla ricerca scientifica, in quanto poco attendibili nella diagnosi. Le uniche intolleranze accertate sono quelle ai carboidrati (diagnosticabili tramite il breath test), non in generale ovviamente ma per quanto riguarda specifici carboidrati. Possono derivare da malassorbimenti intestinali o da deficit congeniti, molto più raramente.
In caso di diagnosi accertata la terapia resta alimentare, eliminando o limitando i cibi che contengono la molecola responsabile dello scatenarsi dei sintomi. Nel caso in cui non è presente una reale intolleranza non ha alcun senso eliminare quelle che potrebbero essere importanti fonti di macro e micronutrienti (ad esempio il latte).

 

Valeria Cangiano 

 

 

Bibliografia
Agostoni M, Berni Canani R. EFSA Panel on dietetic products, nutrition and allergies (NDA). Scientific Opinion on Dietary Reference Values for calcium. EFSA J 2015.
Berni Canani R, Pezzella V, Amoroso A, Cozzolino T, Di Scala C, Passariello A. Diagnosing and Treating Intollerance to Carbohydrates in Children Nutrients. (8) 157, 2016.
Di Rienzo T, D'Angelo G, D'Aversa F, Campanale MC, Cesario V, Montalto M, Gasbarrini A, Ojetti V. - Lactose intolerance: from diagnosis to correct management. - Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2013;17 Suppl 2:18-25.
Lomer MC. - Review article: the aetiology, diagnosis, mechanisms and clinical evidence for food intolerance. - Aliment Pharmacol Ther. 2015 Feb;41(3):262-75. doi: 10.1111/apt.13041.
Montalto M, Gallo A, Ojetti V, Gasbarrini A. - Fructose, trehalose and sorbitol malabsorption. - Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2013;17 Suppl 2:26-9.

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