Flavanoli del Cacao: un tocco di salute - FitIQ.it

Flavanoli del Cacao: un tocco di salute

I benefici del cacao o della cioccolata fondente (>80%) sono ormai ben noti. Non tutti sanno che la maggior parte dei benefici sono riconducibili a classi di polifenoli come i flavanoli. I flavanoli sono composti che aiutano a proteggere dal rischio cardiovascolare agendo sulla vasodilatazione dei vasi.

 

SOMMARIO:
1. Cosa sono i flavanoli?
2. Effetti sulla salute umana
3. Studi a sostegno dell’effetto benefico
4. Conclusioni

 


1. Cosa sono i flavanoli?

Secondo l’EFSA i flavanoli del cacao risultano essere sufficientemente discussi.
Andiamo a vedere perché:

  • I flavanoli sono flavonoidi e, in quanto tali, appartengono alla famiglia ben più ampia dei polifenoli. I flavanoli contenuti nel cacao (Theobroma cacao L.) sono costituiti da catechine monomeriche (principalmente epicatechina) e flavanoli oligomerici o procianidine, aventi un grado di polimerizzazione (DP) compreso tra 1 e 10 (è stata indicata la composizione chimica)

  • La varietà e il paese di origine, così come i processi di fermentazione e tostatura applicati alle fave di cacao, influenzano il contenuto di flavanoli nel cacao (è stata indicata l’origine). I flavanoli sono misurabili negli alimenti con metodi consolidati e validati;

  • Solo i monomeri e raramente i dimeri (delle subunità di epicatechina) vengono assorbiti dopo il consumo orale, mentre le procianidine passano immutate nello stomaco e non vengono assorbite nell'intestino tenue (sono state fornite le informazioni circa la stabilità e la biodisponibilità). Questo è un dato molto importante, infatti, tutti gli studi proposti a sostegno del claim forniscono indicazioni, non tanto sul contenuto totale di flavanoli del cacao, quanto più sulla quantità delle epicatechine monomeriche, che risultano essere la frazione assorbita e connessa all’effetto biologico favorevole proposto dal claim.

 

2. Effetti sulla salute umana
Il consumo di flavanoli del cacao aiuta a mantenere la vasodilatazione endotelio-dipendente, che contribuisce ad un flusso sanguigno sano. Il gruppo target è la popolazione generale in buono stato di salute.

 

Ma perché la vasodilatazione è ritenuto un effetto fisiologico positivo per la salute?
I vasi sanguigni rispondono agli stimoli fisici e chimici, ai cambiamenti dell'ambiente locale, allo stress che induce ripetuti insulti all’endotelio grazie alla capacità di autoregolare il tono della parete muscolare, influenzando di conseguenza la velocità e la quantità del flusso sanguigno. Questa capacità si esplica attraverso il meccanismo della vasodilatazione, fenomeno che ha come principale mediatore l'ossido nitrico (NO), sostanza prodotta dall'endotelio stesso.


La vasodilatazione endotelio-dipendente contribuisce al mantenimento di un adeguato flusso sanguigno alle cellule e ai tessuti corporei arginando l’eventuale formazione di trombi, inibendo l’aggregazione piastrinica, con un effetto anti-proliferativo e protettivo sulla formazione della placca ateromasica.


La vasodilatazione, inoltre, produce la riduzione delle resistenze al flusso, al contrario di quanto avviene con la vasocostrizione dove l’aumento delle resistenze a lungo termine è causa di ipertensione, condizione che determina a sua volta un danno da sfaldamento a carico dell’endotelio. La disfunzione endoteliale è in assoluto uno dei biomarcatori più affidabili di rischio CV perché risulta essere il primum movens del processo aterosclerotico, l’unico ancora reversibile.


Può essere valutata in vivo in diversi punti dell'albero arterioso utilizzando metodi ben stabiliti (ad esempio la tecnica FMD o dilatazione flusso-mediata).
L'effetto di un alimento/costituente sulla vasodilatazione endotelio-dipendente può essere espresso sia come cambiamenti dell’FMD endotelio-dipendente (ED-FMD) in condizioni di digiuno dopo il consumo regolare dell'alimento/costituente, sia come cambiamenti in acuto nell'ED-FMD che si verificano dopo poco tempo il consumo del cibo/costituente.

 

Sulla base di queste considerazioni il gruppo di esperti scientifici ritiene che favorire il fenomeno della vasodilatazione riduca la genesi del processo aterosclerotico, aiuta a mantenere un controllo dell’omeostasi della pressione arteriosa ed è quindi un fattore protettivo di rischio cardiovascolare.

 

 

3. Studi a sostegno dell’effetto benefico

Il ProDigest (2012), come studio pertinente a supporto del’effetto benefico. Si tratta di un RCT, dunque è uno studio randomizzato, parzialmente in cieco, controllato, di tipo cross-over. È stato condotto su 6 soggetti sani. Lo studio permetteva di confrontare le concentrazioni plasmatiche di epicatechine in diversi momenti dopo il consumo di flavanoli di cacao provenienti da differenti formulazioni: estratto di cacao in capsule ad alto contenuto di flavanoli (HF), cacao in polvere HF e barretta di cioccolato fondente HF. Lo scopo era dimostrare che l’assorbimento intestinale di flavanoli, in particolar modo della frazione monomerica rappresentata dalle epicatechine, non differiva se si utilizzava una matrice alimentare differente (estratto di cacao in compresse) rispetto a quelle precedentemente approvate per la formulazione del claim salutistico del 2012 (cacao in polvere e barretta di cioccolato fondente).Dai risultati è emerso che l'assorbimento di epicatechine dall'estratto HF di cacao in capsule consumato con acqua non è stato inferiore a quello osservato per le epicatechine in polvere di cacao HF o cioccolato fondente HF.

 

È importante valutare l’impatto della matrice alimentare perché questa influenza la biodisponibilità del componente bioattivo, che a sua volta influenza l’impatto dell’effetto funzionale del componente.

 

Già precedentemente riguardo gli effetti dei flavanoli del cacao era stato riconosciuto un rapporto di causa-effetto tra il consumo di flavanoli di cacao (assunti come cacao in polvere o cioccolato fondente) e il mantenimento della normale vasodilatazione endotelio-dipendente (ED-FMD). Tale beneficio è legato ad un effetto acuto dei flavanoli del cacao (per lo più dovuto alle epicatechine) sul mantenimento della ED-FMD che induce un’aumentata produzione di ossido nitrico da parte dell’endotelio ogni volta che vengono consumati.


Con lo studio ProDigest è stato dimostrato che le concentrazioni plasmatiche dei flavanoli in seguito al consumo dell’estratto di cacao HF non variano rispetto alle altre matrici. Tra l’altro, la quantità di flavanoli che viene assorbita dall’estratto di cacao HF è esattamente quella necessaria per ottenere l’effetto benefico sulla ED-FMD.


Dunque, l’EFSA ha estenso il claim alla nuova matrice alimentare in quanto il suo consumo non inficia in nessun modo la quantità assorbita dei flavanoli e mantiene la modifica positiva dell’effetto fisiologico benefico (ED-FMD).

 


4. Conclusioni

Già in precedenza l’EFSA aveva stabilito che la quantità necessaria per ottenere l’effetto positivo sulla ED-FMD fosse di 200 mg di flavanoli del cacao presentanti un grado di polimerizzazione 1-10. Tale quantità si poteva raggiungere consumando esclusivamente 2,5 g di cacao in polvere HF oppure 10 g di cioccolato fondente HF (EFDA NDA Panel, 2012).


Adesso, sulla base delle evidenze riportate dallo studio ProDigest, l’EFSA ha concluso che la quantità di 200 mg di flavanoli può essere fornita anche da meno di un grammo (0,25-0,67 g) di estratto di cacao HF in capsule o compresse. L'estratto di cacao HF è facilmente dissolvibile in acqua e può essere consumato nel contesto di una dieta equilibrata. La popolazione target è la popolazione generale.

 

 

Bibliografia
EFSA NDA Panel (EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies), 2012. Scientific Opinion on the substantiation of a health claim related to cocoa flavanols and maintenance of normal endothelium-dependent vasodilation pursuant to Article 13(5) of Regulation (EC) No 1924/2006. EFSA Journal 2012;10(7):2809, 21pp. doi:10.2903/j.efsa.2012.2809
Keogh JB, McInerney J and Clifton PM, 2007. The effect of milk protein on the bioavailability of cocoa polyphenols. Journal of Food Science, 72, S230-233.
Neilson AP, George JC, Janle EM, Mattes RD, Rudolph R, Matusheski NV and Ferruzzi MG, 2009. Influence of chocolate matrix composition on cocoa flavan-3-ol bioaccessibility in vitro and bioavailability in humans. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 57, 9418-9426.
ProDigest, 2012 (unpublished, claimed as proprietary by the applicant). Pharmacokinetic study to assess the bioavailability of the cocoa flavanol epicatechin from different matrices. ProDigest Report nr. PD-2015009/C1-11.
Vitaglione P, Barone Lumaga R, Ferracane R, Sellitto S, Morello JR, Reguant Miranda J, Shimoni E and Fogliano V, 2013. Human bioavailability of flavanols and phenolic acids from cocoa-nut creams enriched with free or microencapsulated cocoa polyphenols. British Journal of Nutrition, 109, 1832-1843.

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